I PREPARATI BIODINAMICI
Come abbiamo già ampiamente descritto nelle altre pagine, Rudolf Steiner donò agli agricoltori delle "nuove armi" per poter affrontare le nefaste conseguenze che di lì a qualche decennio si sarebbero abbattute sull'ambiente ed in particolare sull'agricoltura. Queste "armi", assolutamente pacifiche, sono i preparati biodinamici.
Perché era necessario questo nuovo imput ?
Come abbiamo visto l'agricoltura biologico-dinamica nasce non sulla scia di una sensibilità ambientale come cè oggi, del resto all'epoca l'agro-ecosistema era intatto, ma dal fatto che all'inizio del '900 l'agricoltura (ed era biologica) era già in crisi ed è stata questa la ragione che ha spinto alcuni agricoltori a chiedere aiuto a Rudolf Steiner.
Il processo dell'Humus è un processo che esiste in natura e può evolvere o involgere a seconda di come l'uomo gestisce il terreno e l'ambiente. Tale processo però è molto lento in natura, pensate che per poter risalire dell'1% di sostanza organica, madre natura impiega dai 3000 ai 5000 anni. Con l'ausilio dei preparati biodinamici, fermo restando la corretta pratica agronomica, si riesce ad accelerare in modo esponenziale questo processo.
Per comprendere meglio ciò facciamo un esempio: quando si fa il pane si unisce l'acqua e la farina e se non si aggiunge un pizzico di pasta acida o di lievito di birra, l'impasto rimane li, lievita minimamente, abbiamo il cosiddetto pane azzimo. Se all'impasto aggiungiamo un pizzico di lievito di birra o di pasta acida, ecco allora che questo, nel giro di poche ore lievita, aumenta di volume e cosa è successo? Cè stata una riproduzione esponenziale della flora batterica. Ecco in un certo senso allo stesso modo, agiscono i preparati biodinamici, accentuando la riproduzione della microflora e della microfauna del terreno. Ecco perché in qualsiasi azienda biodinamica uno si reca, indipendentemente dal luogo e dall'indirizzo colturale, si nota che il minimo comune denominatore è la struttura umica e colloidale del terreno (humus).
Come si fanno questi preparati biodinamici non sono un segreto di stato, ma non entrerò nel merito essendoci ampie pubblicazioni che spiegano il tutto e del resto non è questo il mio scopo in questa sede. Basti sapere però che sebbene la ricetta è di pubblico dominio, non è così altrettanto semplice il loro allestimento essendo un'operazione molto complessa e impegnativa e che richiede una cura che dura tutto l'anno.
Essendo estremamente importanti e con la caratteristica che devono essere di alta qualità, vi sono oggi due persone che si dedicano a ciò a tempo pieno. Innanzitutto Carlo Noro, che coraggiosamente ha lasciato il suo lavoro in banca per dedicarsi interamente all'allestimento dei preparati biodinamici che oggi spedisce in tutta Europa, e in misura più ridotta a livello locale, Camilla Conforti.
Ciò che stupisce all'inizio l'agricoltore che li usa per la prima volta, sono i dosaggi che sono a livello omeopatico e nessuno si aspetterebbe invece una grande azione come di fatto avviene. I preparati biodinamici si dividono in due categorie da spruzzo e da cumulo.
I preparati biodinamici da spruzzo sono il 500 o cornoletame e il 501 o corno silice.
Il 500 viene allestito in autunno prendendo del letame di vacche che abbiano figliato e che sono al pascolo e che mangiano solo erba verde (anche nel letame cè un discorso di qualità). Con questo letame vengono riempiti dei corni di vacche lattifere e posti sotto terra fino alla primavera successiva. Quando vengono estratti nel svuotarli si nota che il contenuto si è completamente trasformato, ha una caratteristica colloidale e sembra humus.
Questo preparato, indicato da Rudolf Steiner, subisce a seguito delle ricerche di Alex Podolinsky una ulteriore elaborazione. Infatti viene posto dentro dei contenitori di rame insieme ai preparati biodinamici da cumulo e lasciato maturare per circa tre mesi. Alla fine abbiamo il 500 preparato.
Questo se ne usa 100 grammi in 30 litri di acqua tiepida e dopo essere stato dinamizzato per un'ora viene distribuito sulla superficie di un ettaro (10.000 mq). In linea generale lo si dà quando si fa il trapianto, una semina, lo sfalcio dell'erba, la trinciatura del sovescio.
Il 501 o cornosilice, è invece fatto con dei cristalli di quarzo, i più belli, e macinato finemente. Quindi in primavera viene messo dentro dei corni di vacca lattifera, ed estratto in autunno. Se ne usano 4 grammi in 30 litri di acqua ad ettaro e in linea generale viene distribuito dopo circa20 giorni dal 500 preparato e ripetuto secondo le esigenze colturali. |
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I preparati biodinamici da cumulo sono:
l'achillea - 502 |
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la camomilla - 503 |
l'ortica - 504 |
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la corteccia di quercia - 505 |
il tarassaco -506 |
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la valeriana - 507 |
Come potete notare, caratteristica di tutti i preparati biodinamici da cumulo è che sono colloidali ed in essi è avvenuta la "transustanziazione" cioè la completa e totale trasformazione della materia prima originaria. La valeriana è l'unico preparato da cumulo liquido e si osservi il colore che è come quello dell'oro.
Questi preparati si usano immetterli nel cumulo quando si fa il compostaggio del letame in ragione di 2 grammi per lato (del cumulo). In pratica su un cumulo lungo 10 m si faranno 6 fori per lato in cui si immetteranno i preparati posti in una polpetta di 500 e avvolti, nel foro praticato nel cumulo, con della buona terra. Si usa fare così per proteggere i preparati biodinamici durante la "fase di calore" del compsot dove la temperatura può arrivare fino a 60¡C. Tale fase è importante poiché in tal modo si devitalizzano i semi delle erbe che sono passati indenni attraverso l'apparato digerente del bovino e che diversamente ci ritroveremmo sul campo dove farebbero concorrenza alle nostre colture.
Chi usa i preparati biodinamici da cumulo si diverte a fare delle prove per verificare la loro effettiva azione e quindi quando si allestiscono i cumuli in 2-3 non vengono inseriti i preparati biodinamici. Quando dopo 4-6 mesi si và a riprendere il compost, ormai tutto trasformato in humus, la meraviglia è grande nell'osservare che laddove sono stati messi i preparati biodinamici la trasformazione è stata massima mentre nei testimoni la trasformazione cè stata ma in misura minore.
Altra prova che un agricoltore fa per vedere se i preparati biodinamici da spruzzo funzionano, è quello di lasciare un pezzo dell'azienda come testimone (non si distribuiscono i preparati biodinamici da spruzzo) e anche qui si osserva che il colore del terreno muta di meno ma soprattutto che la decomposizione dei residui colturali (foglie, rami, ecc), avviene in misura minore rispetto a dove vengono distribuiti i preparati biodinamici.
I preparati biodinamici da spruzzo devono essere dinamizzati per un'ora a cielo aperto o a mano (con il braccio) oppure con la macchina per dinamizzare. Il metodo della botte di legno o del tino di plastica, a seguito delle ricerche scientifiche svolte da Alex Podolinsky, si sono rilevate molto meno efficaci rispetto all'utilizzo della macchina per dinamizzare in rame, metallo che si è rilevato il migliore (del resto la buona birra si fa in contenitori di rame, la polenta e la marmellata si fa in pentole di rame, per gli impianti di riscaldamento si usa il rame, in medicina si usano braccialetti e palline di rame, ecc.). |
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Inoltre la dinamizzazione con la botte di legno di fatto richiede molto tempo e uso di manodopera che è in netto contrasto con la situazione dell'azienda agricola attuale dove spesso sono solo marito e moglie a portare avanti il lavoro. Inoltre, se si considera il tempo da dedicare alla dinamizzazione a mano e lo si converte in costo economico ecco che la scelta della macchina per dinamizzare in rame, al di là delle ragioni scientifiche, si impone. |
qui possiamo vedere come si effettua correttamente la dinamizzazione a mano (senza usare il bastone). A mano si possono dinamizzare al massimo 50-60 litri di acqua e pertanto, tenendo conto che i preparati biodinamici dovranno essere distribuiti più volte nel corso dell'anno si può comprendere, che a manoä la dinamizzazione la fanno coloro che hanno piccoli orti familiari. Ma già per un'azienda di 3 ettari è improponibile questo sistema.
Nell'immaggine la Famiglia Ferrera (con la sciarpa Massimo Garrone Ispettore dell'OdC del Regolamento CE 2092/91), intorno a quello che per loro è l'attrezzatura più importante. La macchina per dinamizzare e le pompe a spalla in rame. Tutta l'attrezzatura è dedicata interamente ai preparati biodinamici da spruzzo e per nessuna ragione vengono utilizzati per dare qualsiasi altro prodotto anche naturale.
La Famiglia Ferrera coltiva a Marina di Ragusa, su una superficie di cinque ettari, melanzane, peperoni, pomodori, di eccezionale qualità. L'azienda è passata direttamente dall'agricoltura chimica (si usava il bromuro di metile) all'agricoltura biodinamica. Il suolo al momento della conversione aveva lo 0,5% di sostanza organica nel giro di tre anni, senza interrompere il ciclo colturale, si è arrivati al ben 5% di sostanza organica. Per chi viene a visitare l'azienda lo spettacolo è impressionante tanto più che a fianco vi sono le serre chimiche che coltivano le stesse colture ma con una qualità molto scadente.
Altra prova che l'agricoltore fa per verificare l'efficacia del metodo biodinamico è quella della conservabilità. Allora prende l'articolo che coltiva, per es. insalata e ne raccoglie altra da un'azienda chimica confinante che coltiva la stessa varietà. La mette in cucina in frigorifero ed osserva. La cosa che lascia stupefatti è che l'insalata chimica dopo qualche giorno è ormai andata mentre dopo 15 giorni quella biodinamica ha solo le foglie esterne appassite.
I preparati biodinamici devono essere conservati in una cassa di legno naturale esente da colla o qualsiasi altro prodotto chimico, in cui vengono inseriti i contenitori di rame che sono separati tra di loro da torba naturale (esente da concimi o ammendanti chimici o biologici). Il coperchio che chiude la cassa ha un doppio fondo in cui è inserita torba naturale. La cassa per i preparati biodinamici può essere conservata all'aperto con un minimo di protezione o in un ambiente privo però di fonti di inquinamento. I preparati biodinamici devono essere controllati periodicamente poiché risentono delle variazioni del clima per cui in estate tendono ad asciugarsi ed in inverno a inumidirsi. I preparati biodinamici devono essere sempre "umidi" al punto giusto. L'unico preparato che si conserva all'aperto è il 501 che viene posto in un vaso di vetro trasparente con il coperchio appena avvitato e posto su una finestra dove possa prendere il sole.
Nella fotografia Mauro Iob (con gli occhiali), Claudio Menicocci, Benedetta. Mauro Iob coltiva una piccola azienda a Vetralla (VT) e produce dell'eccezionale radicchio di Treviso. La sua azienda è meta di scolaresche essendo un piccolo orto botanico. Claudio Menicocci, Az. Agr. San Gratiliano che si trova a Falerii Novi - Civita Castellana (VT), ha un'azienda di circa 55 ettari di cui 35 ha a vite con cui produce degli ottimi vini esportati in tutta Europa e 20 ettari di nocciole. Il tutto con il metodo biodinamico di agricoltura. Le nocciole come sapete sono ricchissime di fosforo, tantè che in passato i medici consigliavano alle mamme i cui figli avevano bisogno di aiuto per lo studio, di mangiarsi una manciata di nocciole ogni mattina. Le nocciole di Claudio si contraddistinguono per essere dolcissime a dispetto di quelle chimiche che hanno un sapore amarognolo. Benedetta lavora in una azienda in conversione all'agricoltura biodinamica. |
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Quando si applica correttamente il metodo biodinamico di agricoltura i risultati, nel giro di 4-5 anni, sono talmente palesi da battere qualsiasi sistema di certificazione attualmente in uso.
In Australia l'Ispettore Demeter quando si reca nelle aziende per effettuare il controllo, innanzitutto esegue la fatidica prova della vanga, ponendosi lungo il confine con l'azienda chimica o biologica confinante e confronta i terreni, come nella foto (suolo dell'azienda Agricola F.lli Ferrera a tre anni dall'applicazione del metodo biodinamico).
Se l'azienda ha applicato correttamente il metodo biodinamica di agricoltura le differenze sono più che evidenti, come nella foto. Solo successivamente, se l'agricoltore supera questo esame, procede nella verifica di tutti gli altri aspetti, anche cartacei.
Cristo disse ai suoi discepoli di essere come un seme che solo se muore può dare vita a una pianta.
In questa primavera sono molti i semi che finiti in terra "finiscono" anche la loro esistenza e diventano piante in orti, prati e boschi. Solo finche ci saranno semi potremo vedere nuove primavere e solo finché ci saranno buoni semi potremo avere buone primavere.
E per poter avere buoni semi e buone primavere questi devono germinare su un suolo ricco di vita e di energie.